Stimată Doamnă Ministru, Simona Bucura-Oprescu
Stimà cusseglier guvernativ dal Grischun, Jon Domenic Parolini
Geschätze Gäste
Signore e signori
Bună seara
Buonasera a tutti
Grazia fitg che Vus essas oz qua
Ich bedanke mich für den freundlichen Empfang!
Per coprire la vastità delle lingue e delle culture rappresentate in questo splendido Paese dovrei salutarvi in oltre 20 modi diversi. Mi fermo alle lingue che vogliamo celebrare questa sera in particolare e a quelle che condividiamo.
Ad esempio oggi durante l’incontro con il ministro degli Esteri Emil Hurezeanu ho parlato tedesco, lingua parlata da una minoranza qui in Romania e dalla maggioranza nel mio Paese. Stasera invece vorrei farvi sentire la mia lingua madre, l’italiano, parlata in Svizzera da circa l’8% della popolazione. Sentiremo anche il romancio, altra lingua nazionale svizzera parlata dall’0.5% della popolazione; e scopriremo che il romancio presenta diverse somiglianze con il rumeno.
Insomma, volgiamo dedicare questa serata alla musica delle nostre lingue e all’armonia che nasce quando si incontrano e si confrontano. Tengo sin da subito a ringraziare la direttrice del museo Paula Popoiu per la bella accoglienza.
Oggi commemoriamo tre anniversari nazionali e internazionali che ci ricordano il valore della pluralità, cioè della convivenza tra culture diverse:
Il 20.2.1856 è la data dell’abolizione della schiavitù dei rom in Romania. Ho reso omaggio a questo importante momento nella storia del paese visitando la casa rom allestita in questo museo.
Ma il 20 febbraio è una giornata importante anche in Svizzera: infatti il 20.2.1938 con una votazione popolare (favorevoli il 91.6% dei votanti e tutti i cantoni!) il romancio è diventato la quarta lingua nazionale svizzera.
E domani, 21.2, è la giornata internazionale della lingua madre. Tre ricorrenze quindi che parlano della nostra identità.
In Svizzera il plurilinguismo lo conosciamo bene. Sulla cupola del nostro Parlamento, a Berna, si legge il motto latino “Unus pro omnibus, omnes pro uno”. Nella nostra Costituzione, si sottolinea inoltre che “la forza di un popolo si commisura al benessere dei più deboli dei suoi membri”. Agire insieme è una volontà scritta nella storia della Svizzera!
Non basta però ancorarsi alla storia. Più c’è incertezza nel mondo, più è importante prendersi cura della propria identità, in tutte le sue componenti. E ricordarsi del valore dell’ascolto di chi è diverso da noi, del valore del dialogo.
Ogni anno si celebra, il 20 marzo, la “semaine de la langue français dans le monde”. Dal 2001 esiste anche una “settimana della lingua italiana nel mondo” e in taluni Paesi si organizza anche la “settimana tedesca”. Mancava una settimana per la nostra quarta lingua nazionale.
Così cinque anni fa, insieme con il Governo dello Stato cantonale del Grigioni, dove la popolazione romancia è di casa, abbiamo lanciato la Emna Rumantscha – cioè “la settimana della lingua romancia nel mondo”. Il Governo grigionese la organizza in Svizzera e noi nel mondo.
L’anno scorso abbiamo abbiamo aperto insieme questa settimana a Milano, perché nell’Italia del Nord (Bolzano, Friuli) ci sono anche lingue ladine o retoromanze, oltre al tedesco.
E oggi siamo qui insieme con voi, per lanciare questa settimana dalla Romania. Perché proprio qui? Perché le 20 minoranze riconosciute sul vostro territorio nazionale e la priorità che date alla loro protezione sono un impegno esemplare.
Ho scoperto con interesse il vostro Consiglio Nazionale delle Minoranze e il ruolo che svolge. Abbiamo la stessa attenzione verso le culture minori: Svizzera e Romania parlano la stessa lingua!
Anche questa è inclusione sociale. Oggi ho firmato con piacere, insieme al primo ministro Marcel Ciolacu e al ministro delle finanze Barna Tanczos diversi accordi per realizzare insieme ben 11 programmi di cooperazione in quest’ambito.
Mentre siamo qui, in Slovenia la nostra ambasciata sta allestendo con il “Museum der slowenischen Sprache und des Buches” una mostra sul romancio e a Madrid un’autrice romancia sta presentando le sue poesie in romancio e spagnolo. Due esempi tra le tante iniziative della Emna Rumantscha.
Curiosità, creatività e innovazione nascono dalla pluralità, una sfida costante e mai semplice. Ma proprio per questo affascinante e, oggi più che mai, essenziale.
Lo sa bene il Cantone dei Grigioni, l'unico trilingue in Svizzera. Tra le sue maestose Alpi risuonano tre lingue: tedesco, italiano e romancio. Non a caso è stato definito 'una piccola Svizzera nella Svizzera'. Stasera questa “piccola Svizzera” è qui con noi con un membro del suo governo: Jon Domenic Parolini.
Cari ospiti, l’amore per le nostre lingue è senza dubbio una chiave per affrontare la sfida della pluralità. Ce lo ha dimostrato la signora Magdalena Popescu-Marin, alla quale va il mio sentito ringraziamento per aver dedicato la sua vita a questa passione. Un’ambasciatrice d’eccellenza!
In italiano e in francese quando si prova una forte passione per qualcuno si dice che “si è innamorati cotti”; in rumeno se non sbaglio invece si è innamorati fino al midollo. In romancio invece si pensa ai gatti quando si è innamorati (in puter: esser inamuro scu ün giat), vero Jon Domenic Parolini?
Sul bel tema dell’amore ti cedo volentieri la parola.