Tornare a coltivare le terre: una delle sfide della ricostruzione dell’Ucraina
La minaccia rappresentata dalle mine e dagli ordigni inesplosi costringe i piccoli agricoltori e le loro famiglie a ridurre o interrompere la produzione, compromettendo la qualità, la varietà e la disponibilità del cibo. Questa situazione rende precaria la sicurezza alimentare delle comunità locali, aumenta la loro dipendenza dagli aiuti umanitari e spinge alcuni agricoltori e agricoltrici a rischiare la propria vita coltivando terre contaminate. La Svizzera e i suoi partner si impegnano affinché queste persone possano riprendere il lavoro nelle loro fattorie al più presto e in maniera sicura.
Conseguenze della guerra: un contadino aspetta di poter coltivare di nuovo la sua terra. © PAM/FAO
Andrii Shekera e Serhii Yakovenko hanno sperimentato direttamente gli effetti della contaminazione dei terreni agricoli in Ucraina. Il primo dirige un’azienda agricola finanziata attraverso fondi pubblici che ha sede nel distretto di Desna, nei pressi di Kyiv. Il secondo è il direttore generale di KVUS-Agro, un’azienda agricola privata di 200 ettari nell’Oblast’ di Chernihiv, nel Nord del Paese. Ma di fronte alle conseguenze della guerra scoppiata in Ucraina nel febbraio del 2022, lamentano problemi simili.
Entrambi svolgono attività in diverse aree nei pressi della città di Chernihiv. Durante la fase calda del conflitto nella regione, nell’inverno e nella primavera del 2022, per tutte e due le aziende le perdite sono state considerevoli. A causa dei ripetuti attacchi e dei combattimenti intorno a Chernihiv, i terreni di Andrii sono stati contaminati da ordigni inesplosi, mine e altri residui di esplosivi che hanno impedito la semina. Uno degli edifici è stato completamente distrutto e il resto delle serre è stato danneggiato dai colpi d’artiglieria e dai bombardamenti. Anche tre trattori hanno subito gravi danni.
Nel caso di Serhii, la situazione è analoga: i bombardamenti hanno distrutto gran parte delle sue attrezzature e l’occupazione russa della regione ha provocato atti di sabotaggio e furti. Un magazzino contenente 4000 tonnellate di cereali è stato distrutto da un incendio e due abitanti di Levkovychi impiegati nella fattoria hanno perso la vita.
Conferenza sullo sminamento in Ucraina (UMAC2024)
Il 17 e il 18 ottobre 2024, la Svizzera e l’Ucraina organizzano a Losanna una conferenza sullo sminamento (Ukraine Mine Action Conference, UMAC2024) che mira a riunire rappresentanti di alto livello di numerosi governi e organizzazioni internazionali oltre che del settore privato, della società civile e della comunità scientifica. L’evento si focalizzerà sugli aspetti globali dello sminamento umanitario, riassunti nei tre temi chiave People (persone), Partners (partenariati) e Progress (progresso). L’obiettivo è sottolineare la cruciale importanza dell’azione antimine quale parte integrante della ricostruzione sociale ed economica del Paese. Collocare la popolazione civile al centro del dibattito significa prendere in considerazione gli effetti diretti e indiretti della contaminazione da ordigni esplosivi su chi lavora nel settore agricolo.
Lo sminamento umanitario è un prerequisito per una rapida ripresa e per la ricostruzione del Paese. Deve inoltre consentire a tutte le persone sfollate di ritornare nelle proprie case e di accedere ai propri mezzi di sussistenza. L’Ucraina intende assumere un ruolo guida in questo ambito per proteggere nel migliore dei modi la popolazione dalle mine e dai residuati bellici esplosivi e rendere i terreni nuovamente sfruttabili.
Aumento del rischio di incidenti
A quasi due anni dallo scoppio della guerra, i residuati bellici esplosivi continuano a rappresentare una minaccia per la popolazione civile, in particolare per gli uomini e le donne che lavorano nell’agricoltura. Andrii e Serhii hanno cercato di trovare soluzioni alternative per garantire il rendimento delle loro aziende agricole, coltivando terreni che non ritenevano fossero stati contaminati o affittando appezzamenti di terra in altri luoghi. Ma le opzioni sono limitate e le possibilità di guadagno restano precarie. Il settore agricolo risulta gravemente colpito e la perdita di reddito si ripercuote anche sulle opportunità di impiego. In totale, l’80 per cento dei terreni di Andrii Shekera non può essere coltivato a causa delle mine e dei residuati bellici. Per disperazione, alcuni agricoltori e agricoltrici del villaggio di Voznesenske (Oblast’ di Chernihiv) hanno deciso di correre il rischio di lavorare terreni potenzialmente contaminati.
Altrove, una parte della forza lavoro agricola ha cercato di sminare i campi autonomamente per consentire la coltivazione e la semina. Se da un lato questo ha accelerato il processo di bonifica, dall’altro a volte si sono evitati per un soffio gravi incidenti.
All’inizio di ottobre del 2023, la Fondazione svizzera per lo sminamento (FSD) ha avviato la rimozione delle mine da alcuni campi appartenenti all’azienda agricola di Andrii, nell’Oblast’ di Chernihiv. Il terreno è stato prima sottoposto ai necessari rilievi, poi le squadre dell’FSD hanno iniziato il lavoro di bonifica. Ma il tempo stringe perché l’impresa è già sull’orlo del fallimento. Dieci famiglie di agricoltori rischiano al momento di perdere il lavoro. Le difficoltà della fattoria di Serhii Yakovenko mettono invece una trentina di famiglie in una situazione di insicurezza alimentare.
Organizzazioni internazionali e imprese di sminamento al servizio delle aziende agricole
Molto lontano da lì, migliaia di altre piccole aziende agricole sono state costrette a interrompere o ridurre la loro produzione e sopravvivono con redditi in calo. Volodymyr Korniicha, la cui fattoria si trova nell’Oblast’ di Cherkasy (a circa 200 chilometri a sud-est di Kyiv), prima dell’aggressione militare russa era responsabile, come molti suoi vicini, di parte della produzione nazionale di latte, carne, frutta e verdura. Come Andrii Shekera e Serhii Yakovenko, Volodymyr appartiene ai tre quarti della forza lavoro ucraina che produce derrate alimentari e che oggi è minacciata dalla guerra e dalle difficoltà di sfruttamento dei terreni agricoli.
Oggi, almeno una piccola parte dei terreni di questi tre agricoltori sono di nuovo liberi dalle mine. I progressi fatti sono il risultato di un progetto congiunto del Programma alimentare mondiale (PAM) e dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) a cui partecipano anche le squadre dell’FSD. Il programma, che si concentra principalmente sulle piccole aziende agricole di meno di 300 ettari, come quella di Volodymyr Korniicha, e sulle famiglie che sfruttano i campi per il proprio consumo privato, è stato avviato nella regione orientale di Kharkiv. Nel 2024 è stato esteso ad altre due delle principali regioni agricole dell’Ucraina, Mykolaïv e Kherson.
Il programma mira a garantire la sicurezza alimentare delle piccole comunità locali, che sono anche le più colpite dalla contaminazione da mine e ordigni inesplosi. Molte famiglie nelle zone rurali dipendono dai prodotti dei propri orti per soddisfare il fabbisogno nutrizionale quotidiano e diversificare la propria dieta. Senza la possibilità di coltivare questi piccoli appezzamenti, finiranno per dipendere sempre di più dagli aiuti umanitari. L’obiettivo è quindi ridurre questa dipendenza e sostenere la loro autosufficienza. Il programma contribuisce inoltre al ripristino e alla sostenibilità dei sistemi alimentari ucraini, migliorando le economie locali e nazionali e il commercio. La FAO valuta anche le esigenze specifiche delle famiglie e offre assistenza finanziaria alle e ai partecipanti rimasti senza alcuna risorsa a causa della guerra. Alcune case sono ancora prive di riscaldamento, elettricità e gas.