«L'attuazione dei progetti a sostegno dell’Ucraina sarà una priorità per me e il mio team»
Il sostegno della Svizzera all'Ucraina è diversificato: l'aiuto umanitario nell'est e nel sud del Paese, la promozione del buongoverno e della decentralizzazione, come anche l’impegno nel settore dello sminamento umanitario. E, al di là dei bisogni immediati, è in corso anche il processo di ricostruzione del Paese. A portare avanti questo impegno a Kiev è l’ambasciatore Félix Baumann, il quale ha assunto da qualche settimana il suo nuovo incarico in Ucraina. In una video-intervista spiega le priorità e i compiti legati al suo nuovo ruolo.
È passato un anno dalla URC a Lugano, organizzata dalla Svizzera in collaborazione con l’Ucraina. Con la presentazione della «Dichiarazione di Lugano» contenente i «Principi di Lugano», la Svizzera insieme a 59 Stati e organizzazioni internazionali ha definito il quadro politico per il processo di ricostruzione in Ucraina. In occasione della URC 2023 tenutasi a Londra il 21-22 giugno, che mette al centro le misure concrete per la ricostruzione, il consigliere federale Ignazio Cassis ha descritto i principi di Lugano come «una bussola che indica la giusta direzione anche nei tempi bui che stiamo vivendo». Ed è proprio questa bussola a guidare il lavoro di Félix Baumann, entrato in carica da alcune settimane come nuovo ambasciatore svizzero in Ucraina.
Incontrare i partner sul posto
«I progetti di aiuto umanitario e di cooperazione decisi dal Consiglio federale sono aumentati, anche dal punto di vista del sostegno finanziario, e sono diventati sempre più complessi. La loro attuazione nel miglior modo possibile sarà una priorità assoluta per il mio team e per me.» afferma Félix Baumann. Nel suo nuovo ruolo, è prioritario in una prima fase incontrare le autorità, le istituzioni ma anche i partner con cui la Svizzera lavora sul posto. «Questo processo costituisce la base per tutto il lavoro futuro» spiega. Félix Baumann è stato accreditato come ambasciatore svizzero in Ucraina il 21 giugno 2023 e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in occasione della presentazione delle credenziali.
L’ambasciatore porta con sé una lunga esperienza di lavoro nello spazio post-sovietico. Negli ultimi quattro anni si è occupato di diplomazia multilaterale a Ginevra, dove si è occupato di temi come il diritto internazionale umanitario, il disarmo e lo sminamento, importanti per il suo impegno attuale.