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Comunicati stampa
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Alluvioni, siccità, caldo estremo e conflitti armati mettono a rischio l’accesso all’istruzione. Il numero di minori nel mondo non scolarizzati, o scolarizzati solo in misura limitata, è salito a 226 milioni. Si tratta soprattutto di bambine e di minori sfollati o che vivono in situazioni di marginalità. Il mancato accesso all’istruzione per lunghi periodi di tempo ha un impatto economico e sociale negativo sulla società nel suo complesso.
L’ECW è stato fondato nel 2016 con l’obiettivo di sostenere bambine e bambini in situazioni di emergenza fornendo loro un’istruzione durante le crisi prolungate. Nel settembre del 2023 erano 8,8 milioni i minori che seguivano programmi di istruzione grazie all’ECW. Il Fondo ha inoltre garantito la continuità della formazione a 31,2 milioni di bambine e bambini durante la pandemia di COVID-19.
Prospettive per il futuro
L’accesso all’istruzione offre prospettive per il futuro ed è un motore di sviluppo economico. Permette di migliorare le condizioni di vita delle persone e da un contributo fondamentale alla stabilità e alla sicurezza.
Da anni la Svizzera attribuisce grande importanza all’istruzione nella sua cooperazione internazionale ed è riconosciuta a livello mondiale come una pioniera nel campo dell’istruzione in situazioni di emergenza. La Svizzera ha introdotto misure volte a creare reti di attori internazionali, come l’ECW, il «Geneva Global Hub for Education in Emergencies» e la «Inter-Agency Network for Education in Emergencies» di Ginevra. Anche nel Consiglio di sicurezza dell’ONU si batte per garantire l’accesso all’istruzione in situazioni di emergenza in quanto parte integrante degli obblighi di protezione della popolazione civile, una delle sue priorità in seno a questo organo.
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