La cultura in Svizzera è estremamente ricca e varia, e rispecchia le quattro regioni linguistiche del Paese. In un Paese cosmopolita come la Svizzera si fondono le culture più diverse, un aspetto che si riflette in ambiti come l’architettura, l’arte, la danza e la letteratura.
Attività culturale in Svizzera
Le icone del design svizzero, come il famoso coltellino, il carattere tipografico «Helvetica» o l’orologio Swatch, si contraddistinguono per qualità, precisione e un’estetica senza tempo. In Svizzera l’architettura trova un terreno fertile, ed è stata il vivaio di architetti del calibro di Le Corbusier, Mario Botta e Herzog & de Meuron. Anche alcuni pittori e scultori svizzeri – tra cui i più noti sono Ferdinand Hodler, Paul Klee, Alberto Giacometti e Jean Tinguely – hanno contribuito a plasmare varie epoche artistiche.
La Svizzera ha un ricco patrimonio letterario in tutte e quattro le lingue nazionali. Tra gli autori più importanti figurano Max Frisch, Friedrich Dürrenmatt, Jean-Jacques Rousseau e Johanna Spyri. Anche la scena musicale è molto variegata e spazia dalla musica popolare alla classica, passando per il jazz, la musica leggera (schlager), il pop e il rock, senza dimenticare una vivace produzione in dialetto. La danza, con 300 compagnie professionali, è ben rappresentata in tutte le sue forme, dalla classica alla contemporanea. Notevole è anche l’elevata presenza di musei, che il 70% della popolazione visita almeno una volta l’anno.
La realtà cinematografica svizzera è dominata dai documentari. Tra le produzioni che hanno ricevuto riconoscimenti internazionali si ricordano il documentario «Un mondo in pericolo» e il lungometraggio «Viaggio della speranza». In Svizzera la tradizione teatrale è vivace e di lunga data, e l’offerta dei teatri principali si rivolge anche ai Paesi limitrofi della stessa area linguistica.
Design
I prodotti del design svizzero si distinguono per funzionalità, precisione, affidabilità e un’estetica minimalista. Mobili, orologi, caratteri tipografici e persino oggetti di uso quotidiano sono così diventati icone senza tempo.
Un classico del design svizzero è il carattere tipografico «Helvetica», ideato a metà del XX secolo. Grazie alla sua eccellente leggibilità, viene ancora utilizzato su manifesti, menu e cartelli stradali in tutto il mondo. Un altro oggetto intramontabile è il pelapatate Rex: realizzato con soli 20 grammi di alluminio, con la sua forma ergonomica e la lama flessibile ed estremamente affilata, è perfetto per sbucciare con rapidità patate e verdure. Da quando è stato inventato nel 1947 ne sono stati venduti 2 o 3 miliardi di esemplari, il 60% dei quali è stato esportato in 22 Paesi diversi. Tra le icone del design contemporanee non si possono dimenticare le borse Freitag, realizzate in modo sostenibile con teloni di camion dismessi, e le capsule Nespresso di Nestlé. Un fatto inaspettato è che la Svizzera sia oggi considerata uno dei centri principali nel campo della progettazione di videogiochi.
A Ginevra, Zurigo e Losanna sono presenti tre scuole di design di primo piano; in Svizzera ci sono anche due musei dedicati a questo settore, il museo di design e arti applicate (mudac) di Losanna e il Museum für Gestaltung di Zurigo. Ogni anno l’Ufficio federale della cultura assegna tre Gran premi svizzeri di design e una ventina di altri premi svizzeri in questo ambito.
Il know-how svizzero nel campo dei videogiochi, houseofswitzerland
Architettura
La scena architettonica svizzera, nonostante le piccole dimensioni del Paese, si distingue per varietà, elevata qualità e per il ricco patrimonio culturale. Alcuni architetti contemporanei hanno raggiunto una fama mondiale.
Le Corbusier, alias Charles Edouard Jeanneret, è stato un pioniere dell’architettura moderna intorno agli anni 1920, il periodo in cui sono emerse le teorie del Bauhaus, ed è diventato famoso in tutto il mondo. Le sue opere più importanti sono la sede delle Nazioni Unite a New York, la Cité Radieuse a Marsiglia e la città indiana di Chandigarh. La capitale della parte indiana del Punjab, fondata nel 1952, è stata interamente costruita ex novo e in parte completata dopo la morte di Le Corbusier. Il complesso degli edifici governativi è stato inserito nella lista del patrimonio mondiale dell’UNESCO insieme ad altre 16 opere dell’architetto svizzero.
Negli ultimi anni hanno fatto parlare di sé le opere di Mario Botta, Jacques Herzog, Pierre de Meuron, Peter Zumthor e Bernard Tschumi. Mario Botta, con la sua predilezione per la pietra e il mattone, è considerato il capostipite della «Nuova architettura ticinese».
Tra i più celebri architetti contemporanei al mondo ci sono Jacques Herzog e Pierre de Meuron, fondatori dell’omonimo studio, che hanno progettato la Tate Modern di Londra, l’Allianz Arena di Monaco di Baviera, la sede dell’azienda farmaceutica Roche a Basilea e lo stadio olimpico di Pechino, soprannominato «nido d’uccello» per la sua forma.
Sei architetti svizzeri che hanno conquistato il mondo, houseofswitzerland
Architettura svizzera, myswitzerland
La piattaforma della scena architettonica attuale, swiss.architects
Pittura e scultura
I pittori e gli scultori svizzeri hanno lasciato il segno nel Romanticismo, nell’epoca del Bauhaus e nell’arte surrealista. I pittori Ferdinand Hodler e Paul Klee, e gli scultori Alberto Giacometti e Jean Tinguely sono tra gli artisti più conosciuti a livello internazionale.
Nella pittura del XVIII e del XIX secolo predominano il tema del paesaggio e lo stile romantico. Alla fine del XIX e all’inizio del XX secolo ha inizio la transizione verso il modernismo artistico. I pittori più noti dell’epoca sono Ferdinand Hodler, Arnold Böcklin e Albert Anker. Alla fine della Prima guerra mondiale viene fondato il movimento Dada, di cui fa parte la coppia formata da Hans Arp e Sophie Taeuber-Arp. Si ritiene che il Dadaismo sia stato precursore dello stile del Bauhaus, che si riflette nelle opere di Paul Klee, un’icona dell’arte moderna europea. A metà del XX secolo si sviluppano l’arte concreta, l’astrattismo, l’iperrealismo e il surrealismo, con artisti del calibro di Max Bill, Franz Gertsch e Meret Oppenheim, senza dimenticare il litografo Hans Erni, che ha ricevuto la medaglia della pace dell’ONU ed è anche l’autore del murale «Ta Panta Rei» collocato all’ingresso del Palazzo delle Nazioni di Ginevra. Nello stesso periodo lavorano anche scultori e scultrici come Jean Tinguely, celebre per le sue macchine in movimento composte da elementi metallici, sua moglie Niki de Saint Phalle, con le sue figure femminili enormi e curvilinee, e Alberto Giacometti, noto per le sue figure umane allungate in bronzo. Le opere di quest’ultimo sono le più famose e quelle di maggior valore: ben tre di esse sono infatti state vendute al prezzo più alto mai pagato al mondo per una scultura in un’asta pubblica. Inoltre, due dei suoi quadri hanno raggiunto i prezzi più alti mai pagati per un dipinto di un artista svizzero.
Alla fine del XX secolo in Svizzera è comparsa sulla scena una nuova generazione di artisti e artiste – tra cui figurano John Armleder, Roman Signer, Pipilotti Rist, Thomas Hirschhorn e Ugo Rondinone – che si esprimono principalmente attraverso video, collage, arte oggettuale e installazioni. Un genere a sé è quello dell’artista grigionese H. R. Giger, le cui figure gotiche e i mostri extraterrestri che popolano il film «Alien» gli sono valsi il premio Oscar nel 2014.
In molte città svizzere sono presenti scuole d’arte. Le accademie di belle arti più grandi e rinomate si trovano a Basilea, Zurigo, Lucerna, Ginevra e Losanna.
Viaggio in Svizzera attraverso 20 opere d’arte, houseofswitzerland
Letteratura
La Svizzera vanta non una ma ben quattro tradizioni letterarie, con autori e autrici che scrivono in tedesco, francese, italiano e romancio. Tra gli scrittori e le scrittrici più importanti figurano Max Frisch, Friedrich Dürrenmatt, Jean-Jacques Rousseau e Johanna Spyri.
Nella letteratura classica di lingua tedesca gli autori più noti sono Max Frisch, con «Homo Faber», e Friedrich Dürrenmatt, con «La visita della vecchia signora». Le opere di Dürrenmatt sono ancora lette in tutto il mondo e adattate in spettacoli teatrali, film, musical di Broadway e persino in fumetti cinesi. «Heidi» è uno dei classici per l’infanzia più amati di tutti i tempi: scritto nel 1880 da Johanna Spyri, è stato tradotto in oltre 50 lingue, ha venduto milioni di copie e ne sono stati tratti diversi film. Ma anche in tempi moderni la letteratura svizzera per bambini ha conquistato fama internazionale con la serie di albi illustrati «Il pesce arcobaleno» di Marcus Pfister, già tradotta in 50 lingue, con 30 milioni di copie vendute e rappresentata sul grande schermo. Tra le autrici e gli autori svizzeri contemporanei di lingua tedesca spiccano Peter Bichsel, Martin Suter, Urs Widmer, Eveline Hasler, Franz Hohler e, nella generazione più giovane, Thomas Hürlimann, Melinda Nadj-Abonji, Peter Stamm e Lukas Bärfuss.
Nel XVIII secolo il filosofo illuminista Jean-Jacques Rousseau pubblica importanti opere in francese, come «Il contratto sociale». All’inizio del XIX secolo vengono pubblicati scritti di Charles Ferdinand Ramuz, tra cui «Paura in montagna», che descrivono la dura vita nella campagna romanda. Nel XX secolo sono emersi scrittori e scrittrici quali Jacques Chessex, Maurice Borgeaud, Maurice Chappaz, Agota Kristof, S. Corinna Bille e Alice Rivaz. Tra i giovani autori di successo va ricordato Joël Dicker, il cui romanzo «La verità sul caso Harry Quebert» ha ispirato una serie televisiva statunitense nel 2018.
I nomi più noti della letteratura svizzera in italiano sono Francesco Chiesa, Piero Bianconi, Ugo Canonica e Giorgio Orelli. I più importanti autori e autrici grigionesi di lingua romancia sono Selina Chönz, Cla Biert, Gion Deplazes, Clo Duri Bezzola e il cantautore Linard Bardill.
Ogni anno l’Ufficio federale della cultura assegna due Gran premi svizzeri di letteratura e da cinque a sette altri premi letterari svizzeri. Le Giornate letterarie di Soletta, che si svolgono tutti gli anni nel mese di giugno, fungono da palcoscenico per la produzione letteraria svizzera.
Il mondo letterario svizzero, myswitzerland
Friedrich Dürrenmatt – dalla Valle dell’Emme a Broadway, houseofswitzerland
Film e cinema
La realtà cinematografica svizzera occupa un ruolo di primo piano a livello internazionale grazie ai suoi documentari. Film quali «Un mondo in pericolo» e «Viaggio della speranza» hanno conquistato premi internazionali. Negli anni passati, in Svizzera hanno riscosso un grande successo lungometraggi come «Heidi», «Il mio nome è Eugen» e «Sister». Lo sceneggiatore e produttore Arthur Cohn, più volte vincitore di un Oscar e con una stella sulla «Walk of Fame», e il regista Marc Foster, che ha diretto «Quantum of Solace» della serie di 007, sono tra gli esponenti del cinema svizzero di maggior successo all’estero.
Una caratteristica tipica dei film svizzeri è la visione fortemente descrittiva e spesso critica della vita in Svizzera. La cinematografia del XX secolo può essere suddivisa in quattro grandi epoche: i film muti della Svizzera tedesca (1915-1919), i film muti della Svizzera romanda (1919-1924), i classici del periodo tra le due guerre e del secondo dopoguerra (1930-1964) e i film contemporanei (dal 1964). Negli anni 1960 si è affermata una nuova estetica cinematografica più orientata alla realtà. Gli esponenti principali di questa corrente sono i registi romandi Alain Tanner, Claude Goretta e Michel Soutter.
Vari lungometraggi hanno attirato l’attenzione internazionale, come «Le piccole fughe» di Yves Yersin (1979), «I fabbricasvizzeri» di Rolf Lyssy (1978) e «Falò. Fuoco alpino» di Fredi M. Murer (1985). Nel 1991 il film «Viaggio della speranza» di Xavier Koller ha conquistato il premio Oscar per il miglior film in lingua straniera. Nella categoria dei documentari, «War Photographer» (2002) di Christian Frei ha ricevuto una candidatura al premio Oscar e «Un mondo in pericolo» (2012) di Markus Imhoof è stato premiato in diversi Paesi ed eletto miglior documentario svizzero di tutti i tempi.
Il film svizzero a godere di maggiore successo tra il pubblico locale è senza dubbio «I fabbricasvizzeri», una satira sulla pratica di naturalizzazione svizzera nell’ambito della quale persone straniere devono presentarsi alle autorità addette cercando di sembrare più svizzere degli Svizzeri. Anche Jean-Stéphane Bron, con i film «Mais a palazzo - Il genio elvetico» (2003) e «L’Experience Blocher» (2013), Ursula Meier, con «Home» (2008) e «Sister» (2012), e, ancora una volta, Xavier Koller con «I fratelli neri» (2013) hanno saputo conquistare il pubblico internazionale. Il remake del classico della letteratura per l’infanzia «Heidi» (2015) di Alain Gsponer è diventato uno dei lungometraggi svizzeri di maggiore successo in Svizzera e all’estero.
Il cinema svizzero è sovvenzionato dal settore pubblico (Confederazione e Cantoni), dalla Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR e da fondazioni, aziende e privati. L’organizzazione Swiss Films ha il compito di promuovere i film svizzeri e di sostenerne la distribuzione su scala internazionale. Dal 1998 la Confederazione assegna tutti gli anni il Premio del cinema svizzero. In Svizzera si svolgono regolarmente vari festival cinematografici, tra i quali i più importanti sono quelli di Locarno, Nyon, Soletta, Neuchâtel e Zurigo.
«Una breve (e appassionante) storia del cinema svizzero», houseofswitzerland
Musica
Nella scena musicale svizzera sono rappresentate tutte e quattro le lingue nazionali, l’inglese e il dialetto. Mentre la musica popolare è diffusa soprattutto nelle regioni rurali, i generi musicali moderni sono molto apprezzati in tutto il Paese.
Musica popolare e musica leggera
Tipici della musica popolare tradizionale svizzera sono lo jodel, il corno delle Alpi, l’organetto svizzero e il salterio. Innumerevoli ensemble, bande di ottoni, cori e formazioni di musica tradizionale continuano a coltivare la musica popolare in tutte le regioni della Svizzera e si esibiscono regolarmente durante festival in Svizzera e nei Paesi vicini. Il principale evento in Svizzera per questo genere musicale è la Festa federale della musica popolare, che si svolge ogni quattro anni e attira migliaia di partecipanti. Una variante moderna della musica popolare è la musica leggera (schlager), che viene oggi interpretata in chiave pop. Le star di questo genere conosciute oltre i confini nazionali sono Leonard, Francine Jordi e Beatrice Egli.
Musica classica e opera
Quasi tutte le principali città svizzere vantano orchestre classiche. Le orchestre contemporanee più importanti sono la Tonhalleorchester di Zurigo e l’Orchestre de la Suisse Romande di Ginevra. Quest’ultima, diretta dal suo fondatore, il compositore e direttore Ernest Ansermet, ha contribuito alla diffusione della cultura musicale moderna in Svizzera. Tra gli altri compositori e direttori d’orchestra di fama internazionale figurano Othmar Schoeck, Frank Martin e Arthur Honegger, il cui ritratto un tempo figurava sulla banconota da 20 CHF. Molte città svizzere ospitano un teatro dell’opera, e quelli di Zurigo e Ginevra godono di una reputazione che va ben oltre i confini nazionali. Tutti gli anni in ogni angolo del Paese si svolgono festival di musica classica.
Rock, pop, jazz, musica elettronica, hip-hop
Alcuni artisti e artiste svizzeri hanno avuto un ruolo di primo piano nei loro generi musicali, come il duo zurighese Yello, ai vertici della scena elettronica, il poliedrico musicista George Gruntz (1932-2013), importante esponente del jazz europeo, e il gruppo Sens Unik, noto nel mondo dell’hip-hop in lingua francese. Tra i musicisti e le band di maggiore successo degli ultimi decenni figurano l’artista di world music e vincitore di un Grammy Andreas Vollenweider, i gruppi hard rock Krokus e Gotthard, i cantautori Stephan Eicher e Michael von der Heide, le star dell’eurodance DJ Bobo e DJ Antoine, il rapper Stress e il musicista jazz Erik Truffaz. Artisti e artiste di nuova generazione conosciuti oltre i confini nazionali sono Sophie Hunger, Bastian Baker, Anna Rossinelli, Stefanie Heinzmann, Luca Hänni e Ilira. La band di folk-metal Eluveitie, che compone le sue canzoni con strumenti antichi e testi in celtico, è poco nota in patria ma riscuote un successo internazionale.
Tra le hit svizzere più conosciute al mondo e suonate tutt’oggi rientrano «The captain of her heart» dei Double e «On my way in L.A.» di Phil Carmen, senza dimenticare il tormentone «Ententanz» (in italiano noto come il ballo del qua qua) di Werner Thomas.
Tutti gli anni, nel mese di marzo, i musicisti e le musiciste di maggior successo vengono premiati con gli Swiss Music Awards.
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Danza
La scena della danza classica e contemporanea in Svizzera è molto variegata.
La danza come mezzo di espressione artistica inizia ad affermarsi in Svizzera attraverso il balletto classico, in particolare grazie ai numerosi ballerini, ballerine, coreografi e coreografe che si stabiliscono in Svizzera all’epoca della Prima e della Seconda guerra mondiale. Al contempo comincia a diffondersi la danza espressiva, che agli inizi del XX secolo viene praticata sul Monte Verità da un gruppo di persone in rotta con la tradizione. Oggi nella scena della danza svizzera sono presenti influenze da tutto il mondo.
Attualmente nel Paese sono attive circa 300 compagnie di danza professionali, sei delle quali sono istituzionali e fanno capo a teatri. Le quattro compagnie di balletto classico hanno sede a Basilea, Zurigo, Ginevra e Losanna. Lo Zürcher Ballett, il Béjart Ballet di Losanna, la Compagnie Philippe Saire, i coreografi Heinz Spoerli, Gilles Jobin e l’artista Maria Ribot hanno realizzato opere famose in tutto il mondo.
In Svizzera si svolgono numerosi festival di danza, come lo Steps, che ha luogo ogni due anni ed è caratterizzato da tournée di compagnie nazionali e internazionali, o gli Swiss Dance Days, che si tengono in località sempre diverse. Tutti gli anni vengono organizzati i festival Tanz in Bern e Oltner Tanztage, così come i festival multidisciplinari La Bâtie a Ginevra, lo Zürcher Theaterspektakel e il Theaterfestival Basel. Un evento speciale è il Tanzfest, che si svolge contemporaneamente in una trentina di località di tutto il Paese: con i suoi corsi, gli spettacoli pubblici e le feste di danza, consente ai professionisti di questo settore di essere parte di uno scambio culturale e al vasto pubblico di conoscere in prima persona il mondo del ballo in tutte le sue sfaccettature.
Il Prix de Lausanne, istituito nel 1973, premia ogni anno giovani promesse della danza provenienti da tutto il mondo. Vengono assegnate borse di studio per partecipare a formazioni presso compagnie rinomate, un’opportunità che è già servita da trampolino di lancio per molte star. Dal 2021 l’Ufficio federale della cultura assegna tutti gli anni un Premio svizzero di danza sotto la categoria delle arti sceniche. Ogni anno circa 60 apprendiste e apprendisti concludono la formazione professionale di base di quattro anni come danzatrici e danzatori con attestato federale di capacità negli indirizzi danza classica, danza contemporanea o musical.
La danza in Svizzera, myswitzerland
Associazione professionale dei professionisti e delle compagnie di danza della Svizzera, dansesuisse
Musei
La Svizzera è uno dei Paesi con la maggiore densità di musei al mondo: ne ospita più di mille, un terzo dei quali è regionale o locale, sugli argomenti più diversi. Circa il 70% delle persone in Svizzera visita un museo almeno una volta all’anno, una percentuale più alta rispetto a quella di chi va al cinema. I musei d’arte registrano il maggior numero di ingressi, seguiti da quelli di storia.
Importanti collezioni d’arte sono presenti in tutte le principali città, con Basilea in testa, dove si possono visitare la Kunsthalle per l’arte contemporanea e il Kunstmuseum per quella classica, oltre a collezioni private come quelle della Fondazione Beyeler e del Museo Tinguely. La Kunsthaus di Zurigo, il Musée d’art et d’histoire di Ginevra e il Kunstmuseum di Berna ospitano capolavori della pittura dal XVI al XXI secolo. A Berna si trova anche il Centro Paul Klee, allestito all’interno di un edificio futuristico progettato dall’architetto Renzo Piano.
Tra i musei più amati e visitati della Svizzera rientrano il Museo dei trasporti di Lucerna, quello del cioccolato della Maison Cailler a Broc e il castello di Chillon a Montreux. Nei decenni passati, tra i produttori di cioccolato si è diffusa sempre più la tendenza ad aprire un proprio museo, con la possibilità di effettuare degustazioni e seguire corsi. Il più grande è la Home of chocolate della Lindt a Kilchberg, con la sua monumentale fontana di cioccolato alta nove metri.
Unico nel suo genere in Svizzera è il Museo all’aperto di Ballenberg a Brienz, dove sono state ricostruite oltre 100 fattorie tradizionali provenienti da ogni angolo del Paese. Visitando le case e assistendo a dimostrazioni di attività artigianali, visitatrici e visitatori possono farsi un’idea di come vivevano le persone nei secoli scorsi.
Il Musée international d’horlogerie di La Chaux-de-Fonds è il più grande museo di orologeria del mondo e illustra la storia della misurazione del tempo, dalle meridiane all’orologio atomico, attraverso l’esposizione di pezzi di marche famose.
Il Museo nazionale svizzero si compone di tre edifici espositivi – il Landesmuseum di Zurigo, il castello di Prangins (Canton Vaud) e il Forum Schweizer Geschichte di Svitto – nei quali sono conservati oggetti di tutte le epoche passate provenienti dalle diverse regioni del Paese.
Teatro
Nelle sue quattro regioni linguistiche, la Svizzera vanta una lunga e vivace tradizione teatrale, rivolta anche ai Paesi limitrofi in cui si parla lo stesso idioma. Vari grandi teatri godono di una fama che va ben oltre i confini nazionali, e questo in particolare grazie a drammaturghi del calibro di Friedrich Dürrenmatt e Max Frisch, che hanno avuto una grande influenza sul teatro contemporaneo. La varietà del mondo teatrale svizzero è alimentata, oltre che dagli importanti teatri cittadini, anche da una vasta scena indipendente e dai numerosi teatri popolari e amatoriali.
Tra i teatri più importanti della Svizzera tedesca figurano lo Schauspielhaus e il Teatro dell’opera di Zurigo, come anche i teatri cittadini di Basilea, Berna, Lucerna, San Gallo e il Gastspieltheater di Winterthur. Nella Svizzera romanda si distinguono il Grand Théâtre e la nuova Comédie di Ginevra, il teatro di Carouge e il teatro Vidy di Losanna. In Ticino, invece, non si possono dimenticare il teatro fondato dal celebre clown Dimitri e la relativa accademia. In estate si svolgono vari festival teatrali, come il Theaterspektakel di Zurigo, il Theaterfestival di Basilea, il festival internazionale Bollwerk di Friburgo e il Festival de la Bâtie di Ginevra. Tutti gli anni, in località differenti, si svolge l’Incontro del teatro svizzero, che mette in scena sette produzioni e, con il suo programma, riunisce la scena teatrale di tutte le regioni del Paese.
Il gruppo teatrale Mummenschanz ha raggiunto la fama mondiale grazie al suo modo unico di interpretare il genere del mimo avvalendosi di maschere e, tra gli altri successi, è stato in cartellone a Broadway per ben tre anni.
Attualmente, uno dei registi teatrali più acclamati della Svizzera tedesca è Christoph Marthaler, vincitore del prestigioso premio internazionale Ibsen e dell’Anello Hans Reinhart 2011. Tra gli altri registi e registe contemporanei celebri si annoverano Robert Bouvier e Omar Porras per la Svizzera romanda, Barbara Frey, Milo Rau e Jossi Wieler per la Svizzera tedesca e Daniele Finzi Pasca per il Ticino.
Dal 2021 l’Ufficio federale della cultura assegna tutti gli anni un Premio svizzero di teatro sotto la categoria delle arti sceniche.
Teatro popolare
Alcune opere teatrali del XIX secolo, come i «Tellspiele», spettacoli teatrali ispirati al dramma Guglielmo Tell, vengono rappresentate tutti gli anni ad Altdorf e Interlaken. Nell’imponente cortile interno dell’Abbazia di Einsiedeln, ogni cinque-dieci anni viene inscenato «Il gran teatro del mondo», spettacolo barocco di Pedro Calderón. Nello storico edificio teatrale in legno di Mézières, il Théâtre du Jorat mette in scena ancora oggi il suo repertorio di teatro popolare.