Unione europea: fondazione ed evoluzione

Centinaia di persone di Berlino Ovest e Berlino Est si accalcano sul muro vicino alla Porta di Brandeburgo.
La caduta del muro di Berlino nel 1989 segna un momento decisivo della storia. Appena tre anni dopo la svolta epocale viene firmato il Trattato di Maastricht con cui viene fondata l’Unione europea (UE). © Wikimedia

Il Trattato di Maastricht sancisce la nascita dell’UE. Accanto alle Comunità europee – il primo di tre pilastri – prendono ora forma la politica estera e di sicurezza comune (PESC) e una rafforzata cooperazione negli ambiti della giustizia e degli affari interni. I Trattati di Nizza e Amsterdam sviluppano ulteriormente il quadro contrattuale esistente anche in vista dell’imminente allargamento a Est.

Nel 1989 il continente europeo è segnato da profondi cambiamenti: l’apertura a ovest della frontiera ungherese e la caduta del Muro di Berlino, che sfociano nella dissoluzione dell’Unione Sovietica nel dicembre 1991. In seguito alla fine della guerra fredda e alla riunificazione della Germania, il Trattato di Maastricht istituisce, nel 1992, l’UE: oltre alle Comunità europee, ossia il cosiddetto «primo pilastro», con il «secondo pilastro» viene instaurata una politica estera e di sicurezza comune (PESC), mentre il «terzo» pilastro» è aggiunto per rafforzare la co-operazione nei settori della giustizia e degli affari interni (GAI). Nel primo pilastro, le decisioni della CE sono adottate perlopiù a maggioranza qualificata, mentre nel secondo e nel terzo pilastro è prevista una cooperazione intergovernativa nell’ambito della quale le decisioni sono adottate all’unanimità.

Unione economica e monetaria

L'Unione economica e monetaria (carta)
L'Unione economica e monetaria © DFAE

ll Trattato di Maastricht istituisce anche un’Unione economica e monetaria (UEM). L’euro è introdotto quale moneta scritturale nel 1999 e da quel momento la Banca centrale europea (BCE) inizia a condurre una politica monetaria comune per l’insieme della zona euro. All’inizio del 2002 l’euro diventa anche la moneta di scambio e rapidamente si impone come valuta comune, forte e stabile (per lo meno fino alla crisi del debito sovrano nel 2010) diventando il mezzo di pagamento ufficiale in tutti i «vecchi» Stati membri dell’UE, ad eccezione di Regno Unito, Danimarca e Svezia. Tra gli Stati che aderiscono all’Unione europea nel 2004, la Slovenia è la prima a soddisfare i criteri di convergenza e a entrare così nel 2007 nella zona euro, seguita da Cipro e Malta nel 2008, dalla Slovacchia nel 2009, dall’Estonia nel 2011, dalla Lettonia nel 2014 e dalla Lituania nel 2015. La zona euro annovera attualmente 19 Stati. Nel marzo 2012, con la firma di un «patto fiscale» intergovernativo, 25 Stati membri dell’UE si impegnano a seguire una disciplina di bilancio più ferrea e a introdurre a livello nazionale un meccanismo di freno all’indebitamento (Regno Unito, all’epoca ancora uno Stato membro dell’UE, e Repubblica Ceca non firmano il patto).

I Trattati di Nizza e Amsterdam

Nel 1995 Austria, Svezia e Finlandia abbandonano l’Associazione europea di libero scambio (AELS) per aderire all’UE, facendo salire a 15 il numero degli Stati membri (UE-15). Con i Trattati di Amsterdam (1997) e di Nizza (2001) viene modificato il Trattato di Maastricht al fine di permettere all’UE di operare più efficacemente, soprattutto in vista dell’allargamento a numerosi Stati dell’Europa centro-orientale, il cosiddetto allargamento a Est. I due trattati semplificano i processi decisionali nell’ambito dell’UE, sostituendo in molti settori il principio dell’unanimità con la maggioranza qualificata. Inoltre, il diritto di codecisione del Parlamento europeo viene notevolmente rafforzato.

Schengen 1995 / Dublino 1997

Nel marzo del 1995 entra in vigore l’Accordo di associazione a Schengen: un primo gruppo di Stati europei abolisce i controlli delle persone alle frontiere interne e rafforza la cooperazione in materia di giustizia e polizia. Due anni dopo entra in vigore l’Accordo di associazione a Dublino, che garantisce che le richieste di asilo siano esaminate da un solo Stato nello spazio Dublino definendo i criteri che stabiliscono la competenza nazionale. La cooperazione di Schengen/Dublino tra Paesi europei nei settori della giustizia, della polizia, dei visti e dell’asio viene avviata già nel 1985 da cinque Stati membri dell’allora Comunità europea.

Politica europea di sicurezza e di difesa (PESD)

Nel 1999, nel contesto delle sanguinose guerre dei Balcani, il Consiglio europeo di Colonia istituisce una politica europea di sicurezza e di difesa (PESD), che predispone i mezzi necessari per affrontare in modo più efficace i conflitti futuri. A tal fine vengono organizzate soprattutto missioni civili e militari di mantenimento della pace, anche al di fuori del continente europeo. L’UE si propone così quale attore globale, pronto ad assumersi maggiori responsabilità.

Tappe decisive