Dopo 13 anni di guerra e a seguito dei recenti sviluppi, la Siria continua a essere gravemente afflitta dalle conseguenze dei conflitti armati. Alla luce di questa preoccupante situazione, la Svizzera porta avanti il suo sostegno stanziando un contributo di 60 milioni di franchi. Risponde così ai bisogni delle popolazioni in Siria e nei Paesi vicini e resta pronta a intervenire per soddisfare eventuali esigenze future. Tali fondi saranno devoluti ai partner multilaterali e bilaterali della Svizzera, così come alle missioni di esperte ed esperti e ai progetti svizzeri. Per dare continuità al sostegno fornito, il nuovo contributo è identico agli importi stanziati nel 2023 e nel 2024.
La nona Conferenza di Bruxelles aveva l’obiettivo di mobilitare un sostegno internazionale per una transizione inclusiva e pacifica. Mirava in particolare a generare contributi per l’aiuto umanitario e non, al fine di garantire un sostegno a lungo termine alla popolazione siriana nel Paese e nelle comunità di accoglienza dei rifugiati nella regione.
Rispondere alle esigenze di base e rafforzare la resilienza
Considerata la situazione attuale, la Svizzera lancia un appello a tutte le parti coinvolte affinché proteggano la popolazione e le infrastrutture civili e garantiscano un accesso rapido, sicuro e senza ostacoli all’aiuto umanitario su tutto il territorio siriano.
Dall’inizio della crisi siriana, la Svizzera ha fornito aiuti in tutte le regioni del Paese, indipendentemente dalle linee di conflitto e in funzione delle esigenze concrete della popolazione. Si tratta di una delle più importanti azioni umanitarie della storia della Confederazione. La DSC è presente in Siria con un ufficio umanitario dal 2017 e porta avanti le sue attività in stretta collaborazione con attori internazionali e locali.
Una transizione politica è necessaria
Il DFAE segue da vicino gli sviluppi in Siria dalla caduta dell’ex presidente Bashar al-Assad e appoggia le aspirazioni del popolo siriano a condurre una vita libera, sicura e dignitosa. A tale scopo, sostiene l’inviato speciale dell’ONU per la Siria nell’ottica di un processo di transizione politica rapido, avviato e guidato dalla popolazione siriana. La Svizzera è fermamente convinta che solo una transizione pacifica e inclusiva consentirà a quest’ultima di vivere in condizioni di pace, sicurezza e dignità. È pertanto pronta a sostenere il Paese su questo percorso.
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