Il 26 giugno 2024 il Consiglio federale aveva deciso di stanziare 500 milioni di franchi nei prossimi quattro anni per coinvolgere il settore privato svizzero nella ricostruzione dell'Ucraina. Si tratta in primo luogo di aiuti finanziari per l'acquisto di prodotti e servizi offerti da aziende svizzere.
Ai fini di una cooperazione sistematica e di lungo termine con le aziende svizzere non ancora presenti in Ucraina è necessaria una nuova base legale. Secondo il Consiglio federale, questa base legale dovrà essere costituita da un trattato internazionale soggetto a referendum e limitato nel tempo. Il testo verrà negoziato con l'Ucraina e fungerà da base per un partenariato sulle misure le misure di sostegno della Svizzera conformemente ai principi di Lugano, adottati il 5 luglio 2022 in occasione della Ukraine Recovery Conference (URC).
L'Ucraina conosce già questo approccio, avendo concluso quest'anno un accordo simile con la Francia. Un trattato di questo tipo negoziato insieme all'Ucraina consentirà di specificare in dettaglio tutte le modalità di cooperazione, chiarendone la durata e l'estensione geografica, in risposta alla particolare natura della ricostruzione del Paese.
Le misure per una cooperazione sistematica con le aziende svizzere rientrano nel programma per l'Ucraina 2025-2028, che attingerà ai diversi strumenti di cooperazione internazionale di cui la Svizzera dispone. Questo permetterà al nostro Paese di aiutare l'Ucraina a superare numerose sfide e di rispondere a diverse esigenze.
Lo stesso giorno l'Esecutivo ha proposto di respingere le due mozioni presentate dalle Commissioni della politica estera, che gli chiedono di fondare gli aiuti all'Ucraina non su un trattato internazionale, bensì su un'apposita legge, da elaborare e sottoporre alle Camere.
Indirizzo per domande:
Comunicazione SG-DEFR
Tel.: 058 462 20 07
E-mail: Info@gs-wbf.admin.ch
Editore
Il Consiglio federale
Dipartimento federale dell
Dipartimento federale degli affari esteri