La conferenza è stata dominata in particolare dai temi dell'Ucraina, dell'AUKUS, dello scarico delle acque reflue trattate dall'ALPS a Fukushima e dell'Iran come difficile partner negoziale. Per quanto riguarda la sicurezza nucleare e le salvaguardie in Ucraina, le delegazioni di Costa Rica, Finlandia, Canada e Singapore hanno presentato una risoluzione, che è stata adottata con una votazione. A differenza dell'anno scorso, tutte le risoluzioni 3S (Safeguards, Security, Safety) sono state adottate per consenso dopo lunghi negoziati.
In un'elezione contestata per due seggi dell'Europa orientale nel Consiglio dei governatori, l'Ucraina e l'Armenia hanno prevalso sull'Azerbaigian. Una risoluzione introdotta dal Kazakistan, intitolata "Ripristino dell'uguaglianza sovrana degli Stati membri nell'AIEA", mirava ad affrontare il problema dei cosiddetti "Stati senza areale" che non appartengono a un gruppo regionale e quindi non possono essere eletti nel Consiglio dei governatori. Poiché Israele fa parte dell'elenco di questi Stati, l'Iran si è opposto al consenso e la risoluzione ha dovuto essere adottata con una votazione.
Anche una risoluzione introdotta dagli Emirati Arabi Uniti sull'ampliamento dei diritti di partecipazione per la Palestina è stata adottata con una votazione. La risoluzione sulla RPDC presentata dal Canada è stata nuovamente adottata per consenso.
A causa dei lunghi negoziati di venerdì sera, la Conferenza Generale si è conclusa solo alle 03:18 di sabato mattina. Ciononostante, è stato un successo per la Svizzera sotto molti punti di vista, in particolare per l'impegno profuso nei negoziati sulle risoluzioni e per gli incontri ad alto livello con i massimi funzionari dell'AIEA, nonché con le singole delegazioni e le autorità di vigilanza di importanti Paesi. La Svizzera è stata quindi percepita come un attore attivo, costruttivo e di alto profilo.