Il 6 dicembre 2024, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha adottato all'unanimità una risoluzione che continuerà a consentire gli aiuti umanitari alla popolazione civile in tutte le aree in cui il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha imposto sanzioni finanziarie. In particolare, il Consiglio di Sicurezza ha deciso l'applicazione permanente dell'eccezione umanitaria anche per il regime di sanzioni contro IS e Al-Qaeda. Allo stesso tempo, la risoluzione del Consiglio di Sicurezza adottata oggi fa riferimento a meccanismi di controllo per garantire la corretta applicazione di queste esenzioni e prevenire gli abusi.
Le sanzioni non devono ostacolare gli aiuti umanitari
Le sanzioni contribuiscono alla sicurezza e alla pace internazionali, ma non sono destinate ad essere applicate agli attori e alle attività umanitarie. Tuttavia, possono sorgere difficoltà per gli attori umanitari, in particolare nelle regioni in cui operano individui o organizzazioni bersaglio delle sanzioni. Disposizioni di eccezione chiare e complete devono contribuire a chiarire la situazione da un punto di vista legale. Questa disposizione facilita la fornitura di aiuti umanitari neutrali, indipendenti e imparziali che rispondono ai bisogni della popolazione. Questi aiuti sono protetti dal diritto umanitario internazionale al fine di aiutare le persone in difficoltà. Tutti gli Stati e le parti in conflitto sono obbligati a garantire e facilitare un accesso rapido, sicuro e senza ostacoli agli aiuti umanitari.
Le eccezioni umanitarie esistono da lungo tempo, ma talvolta hanno sofferto di una mancanza di uniformità e chiarezza. Nel dicembre 2022, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha deciso, con la risoluzione 2664, di introdurre esenzioni umanitarie più estese per i regimi di sanzione, ma di limitarle nel tempo per il momento nei contesti in cui sono attivi IS, Al-Qaeda o i gruppi ad essi associati. Dopo una fase di prova di due anni, questa misura sarà estesa in modo permanente con i necessari meccanismi di controllo. Ciò significa che l'aiuto umanitario verrà ora garantito da un quadro giuridico chiaro e ovunque. La capacità di azione delle organizzazioni umanitarie può quindi essere facilitata anche nelle regioni che rientrano nel campo di applicazione del regime di sanzioni contro Al-Qaeda e IS.
La Svizzera, insieme agli Stati Uniti, ha sostenuto questa estensione, in quanto considera cruciali le esenzioni umanitarie a favore della popolazione civile in tutto il mondo. Si stima che questa esenzione riguardi oltre 100 milioni di persone che dipendono dagli aiuti umanitari.
Un impegno di lunga data per la Svizzera
Sulla base della sua tradizione umanitaria e a sostegno del diritto umanitario internazionale, la Svizzera si impegna da molti anni a garantire che le sanzioni siano imposte in conformità con i principi dello Stato di diritto e abbiano il minor impatto negativo possibile sulla popolazione civile e sugli aiuti umanitari. Sostiene di conseguenza la ricerca e la sensibilizzazione su questo tema, in particolare nell'ambito del “Program on international law and armed conflict” (PILAC) della Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Harvard e del Consiglio norvegese per i rifugiati (NRC). Entrambe le organizzazioni sono impegnate da anni sul fronte delle eccezioni umanitarie. La risoluzione ora adottata è un'altra importante pietra miliare in questo senso e invia un segnale politico forte.
Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, 06.12.2024 (fr)(pdf, 153kb)
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